Il legame tra le patologie a carico dell’apparato urinario e l’incontinenza spesso è molto stretto, come abbiamo già visto in più occasioni nel nostro blog.
La cistite è proprio una tra le infezioni delle basse vie urinarie più comuni, e non è raro che abbia come conseguenza la perdita involontaria di urina.
Ma che cos’è la cistite?
La definizione medica della SIU, Società Italiana di Urologia, dice che la cistite è un’infiammazione (o, in termine tecnico, flogosi) della mucosa vescicale.
La cistite si può manifestare già tra i più giovani: si calcola che il 30% delle donne tra i 20 e i 40 anni ne abbia sofferto almeno una volta nella vita, e non è un caso.
La cistite nelle donne…
Le donne, infatti, sono i soggetti più a rischio, e la ragione va rintracciata addirittura nella loro conformazione anatomica.
Dato che l’uretra femminile è molto breve (in media tra 3 e 4 centimetri), i batteri riescono a risalirla rapidamente fino alla vescica, dove provocano infezioni; anche la vicinanza tra vagina e ano espone ulteriormente le donne al rischio, in quanto spesso i batteri responsabili delle infezioni urinarie sono quelli intestinali.
La cistite diventa ancora più comune tra le donne over 60. Si calcola che ne soffra una porzione variabile tra il 20 e il 50%, e questo per via della carenza di estrogeni legata alla menopausa: fin quando gli ormoni ci sono riescono a svolgere un’azione di barriera, mentre quando cominciano a scarseggiare viene meno anche la loro efficacia.
…e negli uomini
Neppure gli uomini sono al riparo dal rischio della cistite, benché sia più raro che questa infiammazione si manifesti.
In questo caso è la prostata a fungere da barriera, ma quando si verifica l’ingrossamento prostatico (che, come abbiamo visto, è fisiologico) questo può portare all’ostruzione della minzione, favorendo la proliferazione di batteri; questa, in qualche caso, può sfociare in una cistite maschile.
Come si manifesta la cistite?
Alcuni segnali possono essere la “spia” di una cistite in corso, e possono consigliare di rivolgersi al medico di base (o all’urologo, se si è già in cura) per verificare il quadro clinico.
In genere, infatti, la cistite si manifesta come bisogno continuo di urinare, anche se la minzione risulta essere dolorosa e incompleta, oppure può provocare bruciori (stranguria).
In casi più rari, ma altrettanto meritevoli di essere presi in seria considerazione, l’urina può essere torbida, più scura, e persino maleodorante, oppure contenere tracce di sangue o di pus (e, in questi casi, si parla rispettivamente di ematuria e piuria).
La cistite può essere acuta, quando si manifesta con sintomi evidenti e molto dolorosi, oppure cronica se, pur avendo modi di manifestarsi molto simile, è meno fastidiosa ma più frequente.
Cistite e incontinenza urinaria
Se è vero che la cistite spesso provoca il bisogno di urinare in continuazione, è altrettanto vero che nella maggior parte dei casi, e soprattutto nei soggetti più giovani, le conseguenze sono solo temporanee se si intraprende per tempo un corretto percorso di cura.
Più spesso la cistite provoca la pollachiuria, di cui abbiamo già parlato, oppure disuria (ossia la difficoltà di urinare perché il getto risulta modificato nell’intensità).
Con l’avanzare dell’età e la comparsa di alcune trasformazioni fisiologiche, sia nell’uomo che nella donna, il legame tra incontinenza urinaria e cistite può diventare più stretto perché si verificano altre condizioni favorevoli all’insorgenza di entrambe queste problematiche.
Quali esami individuano la cistite?
In genere la persona che si presenta dal medico raccontando di aver avuto questi sintomi viene invitata a fare degli esami delle urine in cui si valuta la loro composizione fisico-chimica, la presenza di sedimento urinario e l’urinocoltura.
In questo modo si riesce a valutare la presenza di batteri nelle urine (la cosiddetta batteriuria) e a impostare un percorso di cura “mirato” sulla base delle condizioni di ciascuna persona.
Le cure per la cistite
Alcune linee generali si sono dimostrate efficaci nella maggior parte dei casi.
In particolare antimicrobici, probiotici e acido ialuronico spesso sono sufficienti a sconfiggere la resistenza di batteri che arrivano dall’intestino: nell’85% dei casi la cistite è causata da Escherichia Coli, mentre solo in misura minore da Proteus e Klebsiella.
Medicinali specifici, associati a una dieta corretta e ad alcuni piccoli accorgimenti possono essere un’alternativa di gran lunga più efficace rispetto all’antibiotico, che viene suggerito solo in presenza di febbre.
Fattori di rischio
Ma perché si può soffrire di cistite? Come abbiamo visto, l’età è sicuramente un fattore di rischio tanto per le donne (a causa della menopausa) come per gli uomini (per via dell’ingrossamento prostatico).
Anche la frequenza dei rapporti sessuali può fare la differenza, perché secondo gli studi più recenti la penetrazione favorirebbe l’ingresso di batteri nella vescica.
Sempre a questo proposito, l’uso di contraccettivi come la crema spermicida e/o il diaframma può portare a un aumento del rischio, perché altera l’ambiente vaginale.
Sulla stessa lunghezza d’onda la cistite può essere agevolata dall’uso di microbiotici, che alterano la flora batterica vaginale nelle donne.
Da ultimo c’è anche una predisposizione genetica: se la madre ha sofferto spesso di cistite, anche i figli (e le figlie in particolare) sono più a rischio.
Come prevenire la cistite?
Per prevenire la cistite è importante seguire le “regole di comportamento” che possono aiutarci anche contro l’incontinenza urinaria: bere 2 litri di acqua al giorno per limitare i ristagni di urina nella vescica, non trattenere la pipì a lungo in maniera forzata, usare biancheria intima in cotone o altre fibre naturali e curare l’igiene dell’apparato urinario usando detergenti non troppo aggressivi.
Ancora, è importante prevenire la stipsi perché favorisce la contaminazione del tratto urinario, quindi utilizzare fermenti lattici per regolarizzarsi, e – per le donne – fare pipì dopo i rapporti sessuali. Anche il mirtillo rosso si è dimostrato “potente come un farmaco” contro la cistite.
In conclusione, cistite e incontinenza urinaria sono legati a doppio filo. Fortunatamente in molti casi l’incontinenza dovuta alla cistite si rivela soltanto episodica, ed entrambe le situazioni possono essere curate con un percorso di terapia molto spesso efficace che fa sì che la persona possa tornare rapidamente a vivere una vita normale e serena.
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