Abbiamo già detto che l’incontinenza urinaria è un fenomeno che colpisce maggiormente le donne, per diverse ragioni: con l’età può verificarsi il prolasso degli organi pelvici ma possono anche manifestarsi alterazioni che interessano i muscoli del pavimento pelvico, provocate anche da eventuali gravidanze e/o parti.
Il pavimento pelvico, ovvero quell’insieme di muscoli e legamenti che racchiudono e sostengono la vescica, la vagina, l’utero e l’apparato uro-rettale, gioca un ruolo chiave quando si parla di perdite di urina: la sua funzione è quella di tenere gli organici pelvici al loro posto, assicurandone il corretto funzionamento.
Una serie di condizioni come l’età anagrafica avanzata, gravidanze e parti naturali particolarmente traumatici possono indebolire il pavimento pelvico, compromettendone la funzione.
Le conseguenze, in questi casi, si possono ritrovare in una serie di problemi a carico dell’apparato genitale (come il prolasso dell’utero) oppure delle vie urinarie come, appunto, le perdite di urina.
Il pavimento pelvico però è composto da muscoli: come quelli delle braccia e delle gambe, anche quelli dell’area pelvica si possono allenare con esercizi specifici in grado di ripristinare la tonicità dell’area pelvica e, in questo modo, minimizzare il rischio di incontinenza urinaria o ridurre gli episodi di perdite di urina.
Questi esercizi prendono il nome di esercizi o ginnastica di Kegel (poiché il ginecologo che li ideò si chiamava Arnold Kegel): consistono in contrazioni volontarie che interessano i muscoli pubococcigei che formano il pavimento pelvico, utili quindi per allenare i tessuti connettivi che sostengono vescica ed uretra.
Ma come si fa a sapere esattamente dove si trovano questi muscoli per poterli contrarre a comando? Per localizzarli è sufficiente realizzare lo stesso movimento che facciamo quando vogliamo interrompere il flusso di urina durante la minzione; la contrazione che impedisce all’urina di uscire è la stessa che dobbiamo provocare quando facciamo gli esercizi di Kegel (bisogna evitare di farlo quando si sta davvero urinando).
Prima di cominciare a fare la ginnastica di Kegel dobbiamo, innanzitutto, svuotare la vescica: poi procediamo a contrarre i muscoli del pavimento pelvico per 5 secondi, e poi rilasciarli per il doppio del tempo (10 secondi).
Questa semplice operazione – che può essere effettuata ovunque e praticamente in qualsiasi posizione – dovrebbe essere ripetuta per 10 volte di seguito, senza fretta, fino a tre volte al giorno (mattino, pomeriggio e sera), dedicando quindi un totale che non arriva ai 10 minuti al giorno a realizzare questa ginnastica.
La contrazione volontaria dei muscoli che compongono il pavimento pelvico determina una pressione maggiore attorno all’uretra, fondamentale per la continenza, ed inibisce anche l’attività del muscolo detrusore, quello che avvolge la vescica e che si contrae durante la minzione.
Nel giro di qualche settimana dovrebbe essere già possibile apprezzare i primi risultati che si traducono in una maggiore tonicità dei muscoli dell’area pelvica e, quindi, anche in una maggiore capacità di controllare la minzione.
Nonostante questa ginnastica sia indirizzata soprattutto alle donne, anche gli uomini possono realizzarla con le stesse modalità: fortificare il pavimento pelvico può aiutare molto a ripristinare un corretto controllo della vescica anche nei soggetti di sesso maschile.
Come abbiamo detto gli esercizi di Kegel si possono realizzare ovunque fino a tre volte al giorno, ma è fondamentale non esagerare: sforzare troppo il pavimento pelvico non ci farà raggiungere l’obiettivo più in fretta ma, al contrario, l’affaticamento muscolare può causare perdite di urina.
La ginnastica del pavimento pelvico può essere realizzata anche con l’ausilio di alcuni accessori specifici da inserire nella vagina come il bilanciere di Kegel o i coni vaginali di Plevnik che stimolano i muscoli pelvici a trattenere il cono in posizione sfruttando la forza di gravità.
Sul mercato, inoltre, sono disponibili diversi dispositivi per aiutare le donne con gli esercizi di Kegel, tenendo traccia dei miglioramenti e indicando (con segnali acustici o vibrazioni) i tempi di contrazione e rilassamento dei muscoli.
La riabilitazione del pavimento pelvico è oggi la prima opzione terapeutica nella gestione dei sintomi dell’incontinenza urinaria da stress lieve o moderata causata da fattori fisici (e non da problemi del sistema nervoso).
Gli esercizi di Kegel, oltre ad essere effettivi, non sono affatto invasivi, non hanno praticamente controindicazioni e possono essere realizzati in qualsiasi luogo: oltre ad essere utili per arginare l’incontinenza, si sono dimostrati efficaci nel prevenire il prolasso degli organi e nel ripristinare la tonicità della zona pelvica.
Praticare questa ginnastica, insieme a una dieta sana e a buone abitudini quotidiane, è un importante primo passo – alla portata di tutti – per contrastare l’incontinenza urinaria.
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