Per chi si trova a dover convivere con una incontinenza che diventa via via più frequente e sempre meno sporadica, arriva il momento di porsi la fatidica domanda: a chi rivolgersi?
Lo stesso discorso vale per chi, consapevole del rischio e delle conseguenze che questo disturbo può provocare sulla qualità della vita, vuole mettere in atto quei comportamenti “virtuosi” che si sono dimostrati utili a prevenire l’incontinenza, e cerca uno specialista in grado di consigliarlo e supportarlo in tal senso: chi contattare?
La risposta più automatica – e sicuramente non sbagliata – potrebbe essere “l’urologo”, visto che si tratta di un fenomeno legato senza dubbio all’apparato urinario, sia maschile che femminile.
In realtà, come abbiamo visto nel blog, l’incontinenza può essere la spia di problematiche di altro genere, a volte anche non direttamente connesse all’apparato urogenitale ma che si riflettono su di esso. Contrastando il disturbo “a monte”, quindi, si possono ottenere ottimi risultati anche contro l’incontinenza.
Il primo passo da fare, allora, è vincere l’imbarazzo (per una situazione che in realtà è fisiologica e riguarda moltissime persone) e rivolgersi al proprio medico di base: attraverso una breve analisi dei sintomi e del vostro stile di vita, vi saprà indicare quali sono gli esami da fare.
Tipicamente le analisi cominciano da un banalissimo esame delle urine, che serve al dottore per avere un quadro di partenza. Se la situazione lo richiede, poi, sarà sempre il medico di base a indirizzare verso questo o quello specialista.
A volte e nei casi meno gravi, per esempio, l’incontinenza si può cominciare a contrastare a tavola, seguendo una dieta più attenta e cercando di limitare l’assunzione di alcuni cibi che la favoriscono – e che avevamo già visto in un altro post.
Rivolgersi a un dietologo/nutrizionista preparato e affidabile potrebbe quindi essere di grande aiuto, anche contro l’incontinenza.
Il caso più comune, però, è quello in cui per il trattamento dell’incontinenza si viene indirizzati all’urologo.
Questo perché si tratta dello specialista che studia i problemi del tratto urinario, sia maschile che femminile, quindi del punto di riferimento più titolato per costruire un quadro clinico della persona e per valutare di quale tipo di incontinenza soffra.
L’urologo, ad esempio, monitora l’evoluzione delle dimensioni della prostata nell’uomo (e sappiamo che l’ingrossamento può essere alla base di alcune forme di incontinenza). Ancora, può individuare la presenza di calcoli delle vie urinarie o di altre situazioni che sono all’origine dell’incontinenza.
Diverso è il ruolo del nefrologo, che studia i reni, la loro funzione e i problemi che li possono riguardare: questo specialista può essere coinvolto in un secondo momento, nel caso in cui si evidenziasse la presenza di problemi ai reni come causa scatenante dell’incontinenza.
Altri specialisti che hanno un ruolo importante, sia nella cura dell’incontinenza ma soprattutto nella fase della prevenzione, sono il ginecologo (per le donne) e l’andrologo (per gli uomini).
L’apparato urinario e le sue funzioni sono infatti strettamente connessi all’apparato genitale, tanto che – come abbiamo visto – l’incontinenza si può manifestare a esempio durante la gravidanza o dopo il parto e può arrivare a condizionare la sfera intima della coppia.
In situazioni come queste anche il supporto dello psicologo può essere d’aiuto, perché contribuisce a rimuovere le cause di quell’imbarazzo che rischia di aggravare ulteriormente la situazione.
Un altro specialista che può essere coinvolto nella cura dell’incontinenza è il neurologo: esistono infatti delle disfunzioni, come la vescica neurologica, che hanno la loro origine proprio nel sistema nervoso e in alcune patologie a esso correlate, come gli ictus e i traumi spinali.
È però sicuramente più comune il ricorso al geriatra, ossia lo specialista delle malattie dell’anziano: pur non essendo un’esclusiva della terza età, infatti, l’incontinenza urinaria è piuttosto comune in quella particolare fase della vita, e il sostegno di un geriatra si può rivelare determinante per arginarla.
Come abbiamo visto, infine, anche il fisioterapista – quindi l’operatore sanitario che si occupa della riabilitazione motoria funzionale – è in grado di dare un contributo nel fronteggiare l’incontinenza attraverso manovre e tecniche in grado di restituire un’efficienza quantomeno accettabile a diverse aree dell’organismo, tra cui quella urogenitale.
Tanti specialisti come tante sono le possibili cause dell’incontinenza sia maschile che femminile: attraverso i consigli e la guida del medico di base, ognuno può trovare la strada più corretta per affrontare questo problema e conviverci mantenendo una buona qualità di vita, o anche riuscire a risolverlo.
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