Fino a oggi abbiamo parlato spesso di incontinenza urinaria, e abbiamo visto che la definizione medica internazionale di questa patologia la associa a “ogni perdita (involontaria) di urina”; una situazione che può sembrare all’opposto è quella della produzione di urina più bassa rispetto alla norma, o – in termini medici – oliguria.
In realtà l’oliguria non è il contrario dell’incontinenza urinaria, bensì una delle sue possibili forme.
Questo perché, come abbiamo visto, l’incontinenza non dipende dalla quantità di urina che viene espulsa, bensì dalla incapacità di gestirne il flusso: una condizione, questa, che si può verificare anche con l’oliguria.
Nell’oliguria la produzione di urina diminuisce: se di norma un individuo adulto ha lo stimolo alla minzione almeno quattro volte al giorno, e produce almeno 500 ml di urina, chi soffre di oliguria si trova al di sotto di questa soglia (fino ai casi più gravi di totale assenza di minzioni durante la giornata, noti come anuria).
Qualcuno, prendendo sottogamba la situazione, potrebbe pensare di risolverla con un metodo “fai da te” come l’assunzione di diuretici, ossia farmaci o sostanze in grado di aumentare la secrezione di urina.
In realtà una oliguria prolungata (e quindi presente per più di qualche giorno consecutivo) per essere affrontata adeguatamente deve essere segnalata al medico di base o (se si è già in cura) a un urologo, perché può rivelarsi la “spia” di un problema più serio.
In alcuni casi, infatti, l’oliguria può essere una delle manifestazioni più evidenti di una disidratazione in corso, dovuta al fatto che si è bevuto poco oppure che si sono eliminati molti liquidi, per esempio attraverso la febbre, il vomito o la diarrea.
Ancora, la causa dell’oliguria potrebbe essere un blocco delle vie urinarie, le cui cause sono tra le più varie (da un ingrossamento della prostata all’assunzione di particolari farmaci come gli anticolinergici e gli antibiotici).
Sembra un paradosso, ma anche l’assunzione di quei diuretici che dovrebbero aiutare a urinare di più in qualche caso può causare quella oliguria che invece si vorrebbe combattere.
La “colpa” di tutto questo risiede nei reni, che per qualche ragione non riescono a svolgere appieno il compito per cui sono stati creati; una volta di più, quindi, meglio non affidarsi a metodi “artigianali” quando si fa troppo poca pipì ma consultare il proprio medico prima di assumere dei farmaci che potrebbero rivelarsi un rimedio peggiore del male.
Tra le cause dell’oliguria sono state segnalate anche emorragie, infezioni gravi e shock cardiogeni, seppure in un numero limitato di casi.
Saper riconoscere le condizioni che possono portare a episodi di oliguria è il primo passo per affrontare il problema e fare in modo che abbia un impatto limitato sulla vita della persona, quando non addirittura risolvere la situazione.
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